Blog dal futuro

mercoledì, marzo 19, 2008

Siamo tornati alla normalità

Cari amici di un secolo fa,
sembra che qui tutto sia tornato alla normalità. Lo si capisce dai programmi televisivi che sono ancora più idioti.

E' iniziato un nuovo quiz: missione impassibile. I concorrenti devono rispondere alle domande mentre vengono fortemente distratti. Sostanzialmente ci sono due vallette che stuzzicano il concorrente. Alle prime domande, quando ci sono pochi soldi in palio, si limitano a qualche sguardo ammicante e a poche caste carezze, poi, man mano che la posta cresce, le due bellone (rigorosamente una bionda ed una mora) si spogliano via via, diventando sempre più audaci nelle avances. Arrivati alla massima cifra, le due soubrette si spogliano completamente e si avvinghiano lubriche al concorrente. Finora non c'è mai stato nessuno che sia riuscito a rispondere correttamente all'ultima domanda. Chiaramente quando c'è una concorrente donna, le vallette vengono sostituite con due aitanti giovanotti. Il programma sta avendo un eccezionale successo.

E' ritornato anche Chi lo vuole?, programma nel quale vanno le persone che sono state abbandonate e che vorrebbero trovare qualcuno che se le prenda. Probabilmente riprenderà anche il programma gemello Chi lo cerca?, dove vengono mostrati dei disperati senzatetto smemorati, deliranti o afasici, con la speranza di ricevere la chiamata di qualche parente o amico che voglia riprendersi uno degli sventurati messi in onda.

Ha ripreso anche la nuova serie di Stranamorte, trasmissione in cui si raccontano, con dovizia di particolari macabri, decessi insoliti.

E adesso vi saluto per non rischiare di essere individuato.

lunedì, marzo 17, 2008

La grande rivolta

Carissimi amici del passato,
è trascorso molto tempo dall'ultimo mio collegamento, ma qui la situazione non è stata per nulla tranquilla. Come ricorderete sembrava che la rivolta capeggiata da Jimmy Farchione fosse stata sedata ed il Silber avesse ripreso pieno controllo del paese. Non era così.

Dopo la cocente sconfitta del Grande Raccordo Anulare le forze ribelli, fedeli a Farchione, presero a riorganizzarsi per poter sferrare un nuovo assalto alla roccaforte del potere Silberiano. Jimmy Farchione era ancora in libertà e si era asserragliato a Forcella, nel cuore della sua Napoli, difeso dai suoi fedelissimi. Poterlo stanare era impossibile. Gli storici mucchi dei rifiuti giacenti per le strade, che da un paio d'anni sono stati dichiarati dall'Unesco patrimonio dell'umanità, vennero utilizzati come barricate per contrastare l'avanzata dell'esercito da sempre leale al generalissimo Silber.

Jimmy Farchione, per dare morale ai suoi uomini, scrisse nuove canzoni che furono diffuse nell'etere tramite le sue stazioni radiofoniche. Quella di maggior successo si intitolava 'O guaglione da' munnezza.

L'assedio a Forcella durò un paio di settimane, poi l'esercito, non abituato ai miasmi dei rifiuti e a una così lunga astinenza dai programmi televisivi, decise per l'insubordinazione e si disperse spontaneamente. Jimmy Farchione approfittò subitaneamente di quella inaspettata defezione per passare al contrattacco. Un'enorme colonna di camion dell'immondizia, stracolmi di rifiuti e di camorristi, si riversò come un fiume in piena verso la capitale. Il Silber fu preso alla sprovvista ed i camion giunsero fino al palazzo del governo dove si era dovuto asserragliare il blindatissimo Silber.

I ribelli, per stanare il presidentissimo Silber, iniziarono a bruciare le montagne di rifiuti che avevano con loro. Enormi colonne di fumo nero, pestilenziale e carico di diossina, si levarono nel cielo della capitale. Fu decretato il coprifuoco totale. Sembrava che il Silber dovesse capitolare, quando quello stesso esercito che si era autonomamente dissolto, profondamente incazzato perché si trovava ammorbato dalla stessa puzza da cui era scappato e perché tutti i programmi radiotelevisivi erano stati sospesi, decise di ricompattarsi ed attacare i ribelli di Farchione. Questa volta la sconfitta dei rivoltosi fu totale.

Farchione fu catturato vivo, processato per direttissima e condannato a morte. Il suo ultimo desiderio fu cantare l'intramontabile classico 'O Zappatore di Mario Merola, l'interpretazione fu così toccante che tutto il plotone di esecuzione si mise a piangere. Anche il sentimentalissimo Silber si commosse e comunque diede ordine al plotone di sparare. Nonostante le lacrime, tutti i colpi andarono a segno.

Adesso sembra che tutto sia tornato alla normalità, però la prudenza non è mai troppa, quindi vi saluto e mi disconnetto.