Buon 2110
per noi è arrivato il 2110, mentre da voi è ancora il 2010. Tempi ancora felici i vostri!
Anche in questa fine d'anno ci siamo dovuti sorbire il solito video-veglione cui è obbligatorio assistere pena, se si viene scoperti, l'imprigionamento in un centro di recupero culturale.
Quest'anno, in mezzo ai soliti nomi noti (cotti, stracotti e decotti) c'è stata la novità di una certa Gioia Letizia (nome e cognome reali), una giovane donna di appena 18 anni, che ha cantato durante una buona parte della serata. La ragazza dal lato estetico è molto piacente, ma dal lato canoro ha una voce che fa rimpiagere il suono delle unghie sulla lavagna. Non era intonata, non andava a tempo, si muoveva scoordinata eppure tutto il pubblico si spellava le mani per applaudirla; un pazzo ha anche chiesto anche il bis (dopo lo spettacolo alcuni sconusciuti lo hanno malmenato in un vicolo).
Immagino che vi chiediate il motivo di tutto ciò; il perché è presto detto: pare che la ragazza, da ormai più di due anni, sia una delle amanti predilette del focosissimo Silber. Non so se ricordate, ma all'erettissimo Silber, un paio d'anni or sono, fu trapiantato il pene di un noto porno attore e, da allora, ha aumentato a dismisura le sue pulsioni e le sue esigenze sessuali.
Il motivo per cui viene tenuta nascosta la relazione di Gioia Letizia è che iniziò quando la ragazzina era minorenne e il fidelissimo Silber non vorrebbe per questo beccarsi un'ulteriore scomunica dal Papa Hatù Primex.
Si dice che la ragazzina, quand'era minorenne, venisse accompagnata nella residenza del satrapo dalla madre, una che, a suo tempo, aveva tentato la strada dello spettacolo, ma che aveva dovuto rinunciarvi a causa di una forte intolleranza al silicone. Qualche fedelissimo del Silber sostiene che se gli incontri ci fossero mai stati sarebbe stati di tipo platonico: assolutamente impossibile con l'attrezzatura che gli hanno trapiantato tra le gambe!
Dopo l'esibizione canora lo spettacolo è andato avanti come di consueto con la solita corte dei miracoli televisiva. Hanno fatto l'immancabile countdown, hanno stappato lo spumante e urlanto buon anno a squarciagola. Poi hanno concluso con il disgustosissimo trenino.
Questa volta mi scollego più che per il timore di essere intercettato perché a ripensarci mi viene da vomitare.
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