Blog dal futuro

lunedì, luglio 02, 2007

I rifiuti 2

Cari amici del passato,
oggi mi prendo qualche rischio e vi scrivo un secondo post.

Dei rifiuti vi ho già parlato, ma non vi ho raccontato come il supremo Silber ed i suoi emeriti consiglieri hanno risolto l'annoso problema dei rifiuti di Napoli e della Campania.

Hanno avuto un colpo di genio! Un bel giorno l'illustre Silber comunicò alla nazione: "i rifiuti saranno gettati nella grande pattumiera che la natura ci ha donato: il Vesuvio! Hai voglia a riempirlo!"

Invece dopo non tanti anni il Vesuvio era pieno fino all'orlo. Non si sapeva più come fare, ma ancora una volta la fortuna giunse in soccorso all'emerito Silber. Si ebbe un'improvvisa eruzione. L'esplosione proiettò nel cielo tutto il pattume accumulato per anni. L'evento fu così violento che buona parte della spazzatura finì in orbita, parecchia cadde sulla luna e molta altra precipitò in Africa, con gioia della popolazione perché in mezzo ci si poteva trovare qualcosa da mangiare.

Una piccola parte cascò anche in Svizzera, ma in questo caso la popolazione fu meno contenta e si rischiò l'incidente diplomatico. Anche in questo frangente l'immenso Silber, grazie alla sua astuzia, risolse il problema. Prese un bel gruppo di africani derelitti, li portò in Svizzera e quando ebbero finito la spazzatura, li riportò a casa loro prendendoli a calci nel sedere.

Quel poco di rifiuti che invece erano rimasti nel vulcano furono inceneriti dalla lava. Il fumo oscurò il cielo di Napoli per dieci mesi e per tutto il tempo nessuno osò cantare 'O sole mio, nemmeno il fulgido Silber, che, come noto, si diletta nelle canzoni napoletane.

Comunque il problema si era risolto da solo, il Vesuvio si era svuotato e si poteva ricominciare a riempirlo. L'eminentissimo Silber si presentò in televisione ed intonò "Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdammoce 'o passato, simm'e Napule paisà!". Pare che in tutta Napoli, alla fine della cantata, si sia innalzato un enorme pernacchio, ma su questo non posso giurarci.

Vi saluto di nuovo prima di rischiare un'intercettazione.