Blog dal futuro

lunedì, novembre 05, 2007

Giornali di partito

Carissimi antenati,
vi voglio raccontare una delle tante nefandezze politiche che avvengono ai giorni nostri. So che faticherete a credermi perché sono certo che ai tempi vostri schifezze così non potevano accadere.

Da noi basta che due deputati si mettano d'accordo e creino un cosiddetto sodalizio politico perché abbiano diritto ad aver un giornale interamente finanziato dai soldi pubblici. Lo Stato versa loro un emolumento che, per legge, non può essere inferiore ad un iperlione di svalutoni (pari a circa 1 milione di euro dei vostri tempi). Per ottenerlo, però, bisogna assicurare una tiratura minima di copie giornaliere: cinque. Per raggiungere questa gravosa soglia, di solito, i due parlamentari si comprano una Xerox usata (qualcuno per contenere ulteriormente i costi usa la carta carbone).

In teoria il giornale dovrebbe tenere una contabilità regolare e poter dimostrare che i fondi sono stati spesi in maniera propria, purtroppo nessuno potrà mai controllare quella contabilità essendo i deputati protetti dall'impunità parlamentare.

L'esempio più schifoso è dato dalla testata Il papier, il cui direttore, un certo GianGiano Ferlara, è un immondo ciccione che scrive soltanto beceri articoli di propaganda in funzione dei voleri dell'eminentissimo Silber. Per capire meglio il personaggio bisogna sapere che GianGiano non è il suo vero nome, ma è un soprannome che gli diedero in gioventù perché anch'egli, come il dio mitologico, è bifronte: cioè la faccia come il culo.

I maligni dicono che il suo quotidiano non può neanche essere usato come succedaneo della carta igienica, essendo già pieno di cacca. La cosa più comica è che nei suoi editoriali (in sostanza pagati da noi) si spertica a favore del più sfrenato liberismo. Non mi stupirei se un giorno dichiarasse di essere anoressico.

Anche questa volta vi devo salutare per non rischiare di essere individuato.